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12/04/12

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  • TITOLO : L'Iva funesta
  • Sottotitolo : Lavoratore indipendente per scelta (altrui)
  • Autore : Fulvio Reddkaa Romanin
  • Numero Pagine : 49
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C’è un popolo sempre più numeroso nella nostra Italia scalcagnata. Aumenta costantemente e ha bisogno di essere guidato nei meandri “di un mondo diverso, ma fatto di norme assurde e chi vivrà vedrà”, direbbe oggi Rino Gaetano.
È il popolo della Partita Iva, di coloro che, vuoi per scelta ma sempre più spesso obbligati perché rimasti senza posto fisso, si vedono costretti a cambiare vita. Allo stress della muta, si aggiunge quello dell’ignoranza di regole, leggi, leggine, note e noticine che ti fanno andare in tilt.
“Scrivere un saggio sul mondo del lavoro in questo momento è una cosa davvero molto rock'n'roll”, ci dice Fulvio. E continua: “Una volta, nemmeno troppo tempo fa, trovarsi un posto era sinonimo di sistemarsi, darsi una calmata, finire la lunga sequela di notti brave in giro con gli amici, imbustarsi in una giacca e cravatta, alla Trainspotting. Un bel percorso rettilineo e senza emozioni, from the womb to the tomb, dai 22 ai 65 anni, fino all'età pensionabile, alla pace dei sensi coccolando il nipotame chiassoso e innaffiando begonie. Una decina d’anni fa qualcuno, per ragioni giuste o sbagliate che fossero, ha chiuso i binari di questo monotono, poco invitante tran tran per lasciarci in balia di qualcosa di molto più precario, per sua stessa natura e definizione, ed incerto, un mondo del lavoro che vorrebbe essere duttile come quello anglosassone ed è, invece, un piccolo incubo tutto italiano”.
Fulvio, che si definisce un “maturo fanciullo del web, lavoratore indipendente per caos più che per caso”, ha deciso di applicarsi su un saggio del genere, non proprio eccitante, perché s’è trovato a fare la parte del fratello maggiore, “prima con un mio coetaneo, poi con una ragazza ventenne che, rimasti senza lavoro, sono venuti a chiedermi consigli su come poter aprire e lavorare con la partita Iva, che senza le ditte non ti ricevono nemmeno”.
Parlando con loro ha scoperto che certe nozioni per lui scontate, acquisite in anni di lavoro, in realtà non lo sono affatto e possono risparmiare molti mal di testa. Quella di Fulvio è una condivisione di quanto ha imparato, sperando che possa essere d’aiuto in qualche modo. “Come ho scritto all’inizio del saggio, non sono sceso dal Sinai con le tavole della legge e quello che leggerete qui non è la Verità. Cercate tra le righe: forse, da qualche parte, troverete almeno una rotta per una notte insonne o per un'incazzatura in meno”.