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12/01/12

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  • TITOLO : U focalire
  • Sottotitolo : Frammenti di lingua, di memoria, di identità popolare
  • Autore : Club '79 Botrugno
  • Numero Pagine : 128
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Sino alle generazioni dei nostri padri o dei nostri nonni, in assenza di cucine a gas e di impianti di riscaldamento, u focalire era cucina e calorifero, ma soprattutto luogo di ricomposizione del gruppo familiare e di ritrovo con il vicinato. Nel segno dell’indigenza e del risparmio, durante le lunghe e fredde sere d’inverno, esso riuniva insieme nonni e padri, figli e nipoti, e con loro i vicini di casa, spesso cumpari o nunni; si trasformava in scenario di una piccola comunità di affetti e in teatro dell’oralità, del raccontare e trasmettere fatti, favole e cunti.
Il libro “U Focalire – Frammenti di lingua, di memoria e di identità popolare” è stata realizzata dall’associazione Club ’79 di Botrugno (LE) presieduta dal prof. Luciano Vergari. La pubblicazione è stata curata dal prof. Vito Papa, esperto di tradizioni e storia locale nonché ex dirigente scolastico del Liceo Classico Capece di Maglie (LE). Il volume è il risultato di una ricerca sul campo a cui hanno preso parte Viviana Bello, Antonio Cantoro, Fernando di Bari, Gabriele Manzo, Tonino Marra, Gianluca Palma, Zemira Palma, Marcello Stefanelli, Luciano Vergari e Serena Vergari.
Otto autori, otto interviste che ci conducono in un viaggio per recuperare la magia dell’oralità. Ad essere intervistati, botrugnesi di età compresa tra i 70 e i 90 anni. Interviste interamente in lingua dialettale, che mirano a mantenere viva nel tempo la memoria e l’identità popolare attraverso il linguaggio, non tralasciando le esperienze di vita vissuta, di storia sociale.
Una sorta di bilinguismo in cui il dialetto, lingua da custodire e preservare, la fa da padrone.
Dal suggestivo testo affiorano, attraverso le parole degli anziani ‘vitrugnisi’, scorci di vita che fu, testimonianze di tempi lontani, di corrispondenze di guerra, di amori, di passioni, di gesti semplici che oggi sembrano quasi desueti, ma che ricordano il nostro passato del quale ognuno degli intervistati è orgoglioso.Il libro è la rievocazione di questi scenari. È un emozionante tuffo nel passato, un viaggio nei ricordi di quelli che a tutti gli effetti potremmo considerare i ‘nostri nonni’. Un misto tra realtà e credenze popolari, un’atmosfere magica che non racconta una favola, ma le vicende di Botrugno, un paese del Basso Salento, quasi un secolo fa.