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05/11/14

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Sono giochi intellettuali per adulti, le opere di Gianfranco De Palos. Sulla preferenza per il telaio quadrato, cerchi e linee, in rosso e nero, con l’avvento minimo di altri colori, tra cui il bianco, si innesta la leggiadria dell’ironia. Forme fondamentali, fino al cerchio con la croce con i bracci arrotondati, presente in molte culture antiche, rivelano una gioia di vivere, non scalfita dalle possibili interpretazioni diverse: è il gioco delle forme primarie della pittura, arricchita da inserti di scultura messi in superficie. Linee orizzontali, verticali, diagonali si dispongono a interrompere la campitura in catrame di colori forti, vivi, che ricordano altri giocosi artisti della storia dell’arte contemporanea, ma con una sigla assolutamente personale. Le pittosculture, con, ad esempio, l’innovativo elemento delle tendine, messe lì a velare/svelare, ma mai tirate a coprire il quadro, o la stoffa rettangolare a quadrettini, testimoniano di una leggiadria che emerge nonostante il rigore formale, negli anni venuto a perfezionare l’arte di De Palos, che si è via via rarefatta. l colori creano un effetto di bilanciata armonia, di compattezza stilistica. In tutti emerge, con la sua forza visiva, il rosso cui si aggiungono gli altri, come se la gioia avesse origine in un incubo spazzato via. La gravità e la grazia, per citare un titolo di Simone Weil, coesistono e si bilanciano. Kandinsky da giovane, la forza di un Klein nel rispetto delle campiture di colore poi, o persino, nel segno lirico e in tutt’altro modus operandi Novelli, precedono, nella cultura che diventa arte propria, queste opere. l titoli di De Palos sono sempre evocativi: catrame farebbe pensare agli incidenti sulle strade, ma si rivela, nell’insieme, questa, una falsa pista, uno svarione…
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