Breaking News
Loading...
22/05/15

Info Post
Le cose vanno male per i giornali: sempre meno persone li comprano su carta e il modello di business basato sulla pubblicità online non è riuscito a riparare quanto veniva perso altrove. Le immagini dei dipendenti licenziati che lasciano le grandi redazioni americane con tutto il contenuto delle loro scrivanie in scatole di cartone fanno ormai parte dell’immaginario collettivo di questo decennio. Anche una testata giudicata intoccabile come il New York Times ha dovuto inserirle nel proprio libro di storia.
Se i segnali si fanno sempre più nefasti e gli spazi per i giornali sembrano restringersi di più ogni giorno che passa, un’altra cosa sembra essere paradossalmente sempre più vera: non c’è mai stato così tanto giornalismo disponibile e mai in forme così tanto sfaccettate e multidimensionali. Un giornale oggi è tante cose allo stesso tempo, per tanti pubblici diversi allo stesso tempo: è un’edizione online, è un’edizione digitale, è su carta, è sui social media, è sugli smartphone, è sui Google Glass, è gli eventi che organizza.
Le forme del giornalismo, forse, non hanno più i confini chiarissimi di un tempo, ma di sicuro sono aumentate e si sono ibridate come mai in precedenza. Quello che davvero non funziona più sono i vecchi modelli di business, su cui si sono fondate le certezze che da un certo momento in avanti hanno smesso di essere tali e hanno al contrario iniziato addirittura a pesare come zavorre. Guardare indietro è impossibile, guardare al presente forse fa paura. Il futuro, però, è da inventare.
All’interno dell'ebook abbiamo cercato di guardare oltre questo passaggio, andando a parlare con persone che stanno già plasmando pezzi del futuro di questo settore: ricercatori, analisti, giornalisti spesso visionari ma che si stanno già muovendo come se i prossimi 5 anni fossero già trascorsi, cercando di non commettere gli errori del passato.
Ora, nel 2015, le soluzioni cui ricorrere non possono più essere univoche e adatte a tutti e quasi sicuramente nessuna testata giornalistica troverà più una soluzione buona e che funzioni per sempre. Quella cosa finora conosciuta come giornale è destinata a trasformarsi nel tempo e il perché è stato scritto da George Brock nel suo ultimo libro Out of Print: il cambiamento è l’unica costante del giornalismo. In fin dei conti non è mai stato altrimenti e Internet ha imposto a tutti nuovi ritmi e nuove sfide.
Dove siamo, ora? Difficile dirlo. Le cose per l’economia dei giornali tradizionali vanno sempre peggio, mentre nuove esperienze che hanno saputo adottare e modificare i propri linguaggi all’online iniziano a mostrare come non sia invece impossibile riuscire a galleggiare nelle acque agitate del Web. L’unico fondamento da imparare a memoria è che i giornali non hanno più alcuna esclusiva, non sono più la fonte unica di informazione di una società così radicalmente trasformata. L’ebook prosegue in senso inverso: prima le soluzioni, poi le analisi dei problemi, purtroppo molto più noti dei loro antidoti.
Se all’inizio andremo a guardare agli scenari possibili e più vitali, le ultime interviste che leggerete qui mettono a fuoco la condizione attuale, approfondendo alcune delle questioni “fondamentali”. Il giornalismo non è morto, il giornalismo è cresciuto.


  • TITOLO : Next Journalism
  • Sottotitolo : Il giornalismo di domani, raccontato da chi lo sta cambiando
  • Autore : Philip Di Salvo, Valerio Bassan
  • Numero Pagine : 111
  • Download
  • Formato: PDF
  • Dimensione in MB: 0,94
  • nell'Archivio N° : 5

  • Visita per favore anche la galleria d'arte